Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri

Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (1751-1772)

In essa trovò la sua massima realizzazione l’esigenza di conoscenza propria dell’Illuminismo [vedi].
Fu commissionata nel 1745 dal libraio francese Le Breton a Denis Diderot (1713-1784).
Con la collaborazione del matematico e filosofo francese Jean-Baptiste le Rond D’Alembert (1713-1783), che scrisse l’importantissimo Discorso preliminare e vari articoli, Diderot lavorò all’(—) per ben sette anni, componendo 990 articoli di filosofia, di storia, di diritto, di morale, di politica, di arti meccaniche e industriali. La redazione dell’opera procedette attraverso numerosi ostacoli, frapposti dalle autorità politiche e religiose: nel 1759, ad esempio, il Consiglio di Stato revocò la licenza a stamparla ed il pontefice Clemente VIII ne proibì l’acquisto e scomunicò tutti coloro che ne avessero conservato le copie. Nonostante ciò, l’(—) vide la luce nel 1772 e risultò composta da 17 volumi in folio ed 11 volumi in tavole. Con i suppementi aggiunti (1776-1777 e 1780-1781) raggiunse i 35 volumi, che si ridussero nelle successive edizioni.
Parteciparono alla stesura dell’opera anche i più famosi intellettuali dell’epoca: Voltaire [vedi], Rousseau [vedi Rousseau Jean-Jacques], Montesquieu [vedi Montesquieu Charles-Louis de Secondat de] e François Quesnay (1694-1774).
L’originalità dell’opera era straordinaria. Per la prima volta un dizionario forniva al più vasto pubblico un repertorio onnicomprensivo del sapere, organizzato secondo una prospettiva critica, fondata sulla ragione e sull’esperienza. Condannando ogni fanatismo e respingendo ogni autoritarismo, l’opera si proponeva non soltanto di riepilogare le conoscenze già note, per renderle più facilmente accessibili, ma di riconquistare all’indagine critica anche aree del sapere fino ad allora non ancora esplorate dai metodi di ricerca. Il tutto veniva presentato non con un taglio meramente informativo, ma veniva ricondotto alla grandezza dell’uomo ed alla sua straordinaria capacità esplorativa.